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Dopo settimane di entusiasmi e polemiche, politiche e non, dopo che la sperimentazione avviata a Pavia e Mantova  il 17 marzo ha iniziato a dilagare anche fuori dal circuito lombardo (la stanno testando anche in Trentino, Lazio, Toscana e in altre Regioni) rendendo oggetti del desiderio i separatori cellulari che servono a estrare gli anticorpi dal sangue, la plasmaterapia entra ufficialmente nella variegata lista degli studi contemplati da Aifa in vista dell'individuazione di un protocollo di cura valido per il trattamento del Covid-19.  

La news in una nota stringata diffusa in tarda serata dall'Agenzia Italiana del Farmaco che recita: "Istituto Superiore di Sanità e AIFA, insieme, sono impegnati nello sviluppo di uno studio nazionale comparativo (randomizzato) e controllato per valutare l’efficacia e il ruolo del plasma ottenuto da pazienti guariti da Covid-19 con metodica unica e standardizzata. Il plasma dei soggetti guariti viene impiegato per trattare, nell’ambito di questo studio prospettico, malati affetti da forme severe di COVID-19. Allo studio partecipano diversi centri, a cominciare da quelli che sin dall’inizio di marzo ne stanno già valutando a livello locale l’efficacia. Questo progetto consentirà di ottenere evidenze scientifiche solide sul ruolo che può giocare l’infusione di anticorpi in grado di bloccare l’effetto del virus e che sono presenti nel plasma di soggetti guariti dall’infezione da nuovo Coronavirus".

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Foto: Markus Winkler da Pexel