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Ben il 95% dei farmacisti ospedalieri europei ha denunciato carenze di medicinali nel 2019 (era il 91,8% nel 2018) - in particolare gli antimicrobici - e riferisce che il fenomeno continua a crescere. Il dato emerge dal Rapporto annuale diffuso oggi dell’Associazione europea dei farmacisti ospedalieri (EAHP) che per la prima volta ha coinvolto nel sondaggio anche pazienti, infermieri, medici e altri operatori sanitari. Il sondaggio è stato aperto tra novembre 2019 e metà gennaio 2020 e pertanto non ha tenuto conto dei problemi di disponibilità che si stanno attualmente verificando a causa della pandemia di COVID-19.

A condividere la preoccupazione per le carenze è stato l’89% degli operatori sanitari che hanno partecipato al sondaggio, il 62% degli infermieri e il 71% dei medici. Oltre metà dei farmacisti ospedalieri partecipanti ha dichiarato di aver registrato carenze che hanno avuto un impatto sulle cure dei pazienti nel loro ospedale. Un tasso di risposta simile è stato osservato per i medici e altri operatori sanitari. I ritardi nella cura o nella terapia, il trattamento non ottimale, compresa l'efficacia inferiore, e la cancellazione delle cure sono state le conseguenze più segnalate.

Farmacisti, medici e infermieri ospedalieri hanno indicato gli agenti antimicrobici come il tipo di medicina principalmente in carenza, mentre altri operatori sanitari hanno notato carenze più frequenti per i farmaci oncologici. L’indagine ha anche raccolto impressioni sui motivi della carenza di medicinali: sotto accusa per farmacisti ospedalieri, la carenza globale di un ingrediente farmaceutico attivo, nonché i problemi della catena di produzione e di approvvigionamento; nel mirino dei medici come fattore scatenante delle carende di medicinali figurano i prezzi elevati di alcuni prodotti, i problemi della catena di approvvigionamento e le esportazioni parallele.

Dagli intervistati emerge anche la richiesta di una strategia basata su una migliore applicazione dei requisiti obbligatori di notifica preventiva e su risposte strutturate di mitigazione, ad esempio adottando misure reattive, come lo svolgimento di valutazioni del rischio prospettiche, nonché misure proattive, come le pratiche di gara prudente. Da EAHP, infine, anche la richiesta di un miglioramento della trasparenza e della condivisione delle informazioni: «Solo una strategia di comunicazione globale sulle carenze indirizzata a tutti gli Stati europei - afferma il Rapporto - garantirà che tutti gli attori della catena di approvvigionamento, compresi i farmacisti ospedalieri, ricevano informazioni adeguate sulla carenza di medicinali nel loro Paese».

Rapporto EAHP 2019